Un progetto di Città di Torino, realizzato da Fondazione per la Cultura Torino

Il Signor G nella serata inaugurale di Biennale

La cantante Paola Turci, tra i protagonisti della serata dedicata a Gaber

La cantante Paola Turci, tra i protagonisti della serata dedicata a Gaber

Tanti gli artisti che ieri sera al Teatro Regio hanno partecipato a “L’illogica Utopia”, spettacolo di tributo al cantautore milanese per l’apertura della kermesse

Ieri sera al teatro Regio, per due ore magnifiche, coinvolgenti e commoventi, tutti si sono dimenticati che Giorgio Gaber, il Signor G, sia morto da 10 anni. Nelle parole affezionate di Sandro Luporini, nelle sue canzoni, magistralmente interpretate da artisti del calibro di Bruno Maria Ferraro, Andrea Mirò, Luca Barbarossa, Paola Turci – forse la migliore con la sua interpretazione di C’è un’aria – e Enzo Iacchetti e dalle testimonianze video e cartacee, lette da Giovanna Zucconi, l’idea che passa è che sia vivo, testimone della società di oggi, forse perché, come afferma Luporini, intervistato da Michele Serra «il paese si è fermato, fra oggi e il ’74, non ci sono molte differenze». Eppure, domandandosi cosa penserebbe della situazione attuale italiana, non è difficile immaginarlo rispondere ‘sentitevi il mio repertorio storico’.

LO SPETTACOLO FRA PAROLE E MUSICA

Si apre con il tributo a Gaber la terza Biennale Democrazia. Al teatro Regio il pubblico si concede un lungo applauso ad una spettatrice illustre: la presidente della Camera Laura Boldrini, l’altra protagonista della giornata di ieri.

Si comincia subito con lui, il signor G, con la sua Libertà, in un video concesso dalla fondazione a lui dedicata. A fare gli onori di casa è Giovanna Zucconi, assieme a Dalia Gaber, la figlia di Giorgio, che raccontano di suo padre come un vero anticonformista, critico nei confronti della democrazia, di una figura che nell’utopia vedeva il dubbio, una tendenza che ti mette in gioco. Di nuovo musica, con Bruno Maria Ferraro che esegue Non insegnate ai bambini, brano voluto dall’artista come accompagnamento per il suo funerale.

A seguire il palco viene lasciato a Michele Serra, a colloquio con Sandro Luporini, uno dei più cari e vecchi amici di Gaber, che subito rivela l’emozione di trovarsi di fronte ad un pubblico che a dieci anni dalla sua morte, ricorda il suo amico con molto affetto. Il racconto di Gaber fatto da Luporini è quello di un uomo scomodo, un ribelle, che cercava l’aspetto esistenziale in parole come libertà e democrazia. Ancora musica, con Andrea Mirò, che si esibisce alla chitarra nel brano Il luogo del pensiero e al pianoforte per Il conformista.

In una serata dedicata a Gaber non può mancare il tributo al suo amico, recentemente scomparso, Enzo Jannacci, che rivide in musica – con la ironica L’Armando – e nelle parole sempre di Luporini, che continua a raccontare del suo rapporto con Gaber, arrivando alla conclusione che, dopo anni di chiacchierate e discussioni, «le nostre teste andavano all’unisono». È il turno di Barbarossa: il cantautore romano reinterpreta due delle più famose canzoni di Gaber: Un’idea e I cani sciolti.

La musica prosegue; dopo la lettura di Giovanna Zucconi di un brano del Signor G, che afferma che “Senza utopia, c’è la morte!”, è il momento di Paola Turci, che con la sua versione di C’è un’aria strappa applausi a scena aperta al pubblico del Regio, e con Si può dà un’altra prova di amore per il lavoro di Gaber.

Chiude la kermesse musicale Enzo Iacchetti, il conduttore, attore e questa sera validissimo cantante, che, mischiando canto ed recitazione, rende omaggio al Teatro Canzone di Gaber e Luporini, cantando Le Elezioni e Se ci fosse un uomo.

 IL RICORDO DEL SIGNOR G

Uno spettacolo mozzafiato, dove si è riso e ci si è emozionati. Cosa ricordare di Gaber, questo ribelle, col suo rapporto ‘incoflittuale’ con la democrazia e la libertà? Ricorderemo sempre l’attualità del suo pensiero e delle sue canzoni, che con ironia, distacco e grande lungimiranza, invitavano a riflettere sulla classe politica italiana, sull’imbarbarimento dei valori, sulla mancanza di impegno civile, sull’inesistenza della difesa dei diritti civili, sull’omologazione dei giovani nei gusti e nel pensiero. E, come ha sottolineato un commosso Luporini, «allora avremo la sensazione che sia ancora qui».

Da www.digi.to.it – Nicola Veneziano

Tutti gli appuntamenti di Biennale Democrazia sono a ingresso libero, fino a esaurimento posti (compresi quelli della giornata inaugurale). I biglietti per accedere saranno distribuiti a partire da un’ora prima dell’evento davanti all’ingresso di ciascuna sede per un massimo di 2 tagliandi a persona. Non è possibile in alcun modo prenotare i biglietti.
Alcuni seminari, indicati sul programma, sono a iscrizione obbligatoria. In tal caso, occorre prenotarsi seguendo le istruzioni in calce all’appuntamento.