Un progetto di Città di Torino, realizzato da Fondazione per la Cultura Torino

“Ferite a morte” in scena a Biennale: spettacolo di Serena Dandini sul femminicidio

Ferite a morteIn Italia muore una donna ogni due giorni uccisa da un  marito, un compagno, un amante, un “ex”, o un parente. Sono queste le cifre impressionanti che riguardano le violenze sulle donne che sfociano in femminicidio, definito dalla sociologa Diana Russel quale «violenza estrema da parte di un uomo verso una donna, perché è donna». Secondo l’associazione bolognese Casa delle Donne, che raccoglie dati su questa triste realtà, dal 2005 all’ottobre 2012, sono 877 le vittime di femminicidio in Italia. Nell’anno appena conclusosi, sono state 127. E altre 47 hanno rischiato la morte in seguito a un’aggressione.

Ho sentito l’urgenza di scrivere di queste donne. Ho voluto dare loro la parola, per una volta” – ha recentemente affermato in un’intervista Serana Dandini, ideatrice dello spettacolo teatrale “Ferite a morte”, prodotto da Mismaonda  (ora anche un libro, Ferite a morte, edito da Rizzoli), dedicato a questo fenomeno e portato nei teatri dall’anno scorso. Nell’ambito di Biennale Democrazia, venerdì 12 aprile, la pièce andrà in scena al Teatro Regio di Torino alle 21 (ingresso gratuito fino a esaurimento posti; biglietti distribuiti a partire da un’ora prima).

L’autrice ha attinto dalla cronaca e dalle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita in seguito a questo tipo di violenza. Con la collaborazione ai testi e alle ricerche di Maura Misiti, ricercatrice del Cnr, ha scritto una breve storia per ciascuna di loro, che compone una sorta di Spoon River di donne uccise.

Ogni vittima rivive così sulla scena, raccontando la sua storia, uscendo da una catalogazione arida e fredda e diventando una personale reale, con i suoi sogni, i suoi problemi, i suoi desideri. A Torino, saliranno sul palco a interpretare i brani, oltre alla stessa Dandini, anche Ambra Angiolini, Giorgia Cardaci, Assunta Confente, Lella Costa, Alessandra Faiella, Germana Pasquero, Isabella Ragonese, Chiara Saraceno, Paola Turci, Nadia Urbinati, e Giovanna Zucconi.

Ferite-a-morte-Serena-DandiIl progetto intende richiamare l’attenzione delle istituzioni e delle opinioni pubblica su un fenomeno la cui emergenza emerge di giorno in giorno. La produzione sostiene anche la convenzione NO MORE! contro la violenza maschile sulle donne – femminicidio (www.convenzioneantiviolenzanomore.blogspot.it/), una proposta politica aperta all’adesione e alla sottoscrizione di realtà nazionali, locali, e singole persone per invitare le istituzioni a un confronto e chiedere al governo di verificare l’efficacia del Piano Nazionale contro la violenza varato nel 2011.

Negli ultimi anni, in diversi consessi internazionali, lo Stato italiano è stato fortemente redarguito dalle Nazioni Unite per il suo scarso e inefficace impegno nel contrastare la violenza maschile nei confronti delle donne. Nel 2012 l’Italia è scesa dal 74° all’80° posto – dopo il Ghana e il Bangladesh – nella classifica del Gender Gap Report sulla condizione della donna nel mondo, stilata dal World Economic Forum.

Tutti gli appuntamenti di Biennale Democrazia sono a ingresso libero, fino a esaurimento posti (compresi quelli della giornata inaugurale). I biglietti per accedere saranno distribuiti a partire da un’ora prima dell’evento davanti all’ingresso di ciascuna sede per un massimo di 2 tagliandi a persona. Non è possibile in alcun modo prenotare i biglietti.
Alcuni seminari, indicati sul programma, sono a iscrizione obbligatoria. In tal caso, occorre prenotarsi seguendo le istruzioni in calce all’appuntamento.